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Amanti del Paranormal siete pronti a immergervi in una nuova storia? Manca meno di un
mese all'uscita del romanzo di Sunny Valerio: "Figlia Unica"
Figlia unica di Sunny Valerio. Figlia unica: Un romanzo perfetto per gli amanti delle storie paranormali.
Il libro uscirà il 16 dicembre in formato digitale e cartaceo, e sarà distribuito in tutte le librerie.
Trama
Matilde
e Rachele sono due sorelle inseparabili di nove
e
undici anni. Vivono in una baita con i loro genitori a
Cadria,
in alta montagna. La neve, come ogni inverno,
blocca
le famiglie in casa, costringendo le bambine a
passare
tutto il tempo insieme, in compagnia di Sibilla e
suo
figlio Stefano, trasferitisi lì per rimediare alle lezioni
scolastiche
interrotte.
Matilde
è entusiasta di avere per sé la sorella maggiore e
le
giornate scorrono serene, a dispetto della tormenta di
neve
oltre le mura della loro baita, fino al giorno in cui i
genitori
Christopher e Brigitte non affrontano con la
piccola un discorso molto serio.
Vi lascio una piccola anteprima gratuita della prossima uscita NUA edizioni, il romanzo paranormale Figlia unica di Sunny Valerio.
Capitolo
1
La
fioca luce pomeridiana stagliava profili taglienti sulle assi del pavimento:
parevano falangi ossute, in paziente attesa di afferrare la loro preda, ma le
bambine erano indifferenti a quella minaccia. L’aria era gelida, tanto da
alterare i colori della camera condivisa dalle due sorelle. Niente era
risparmiato da quel velo smorto che si adagiava ovunque lo sguardo mirasse, ma
anche ciò non turbava le bambine. Loro continuavano a giocare in apparente
serenità.
«Fa’
piano, che la mamma si sveglia! Sta riposando!»
«Ma
come faccio a fare la Regina di Cuori sottovoce? Urla: tagliatele la testa!»
Matilde
arricciò il naso e socchiuse gli occhi in due sottili fessure in cui le iridi
quasi non si scorgevano più. Rachele non tardò a imitarla.
«Io
non ci vado in punizione un’altra volta per colpa tua.»
«Ma se
la mamma ti perdona sempre tutto!» la liquidò Rachele minimizzando il tono
polemico di sua sorella.
«Non
è vero, è sempre solo me che rimprovera, a te non dice mai niente.» Matilde
tentò di respingere quel nodo fermo in gola, ma la sua voce minacciò di lasciarsi
andare alle lacrime.
Non
le piaceva bisticciare con Rachele. Quando la mamma la puniva, doveva
trascorrere ore e ore in soffitta, da sola, e lì non c’era niente che le
interessasse: solo disordine, oggetti vecchi e sfasciati e tanta polvere che la
faceva starnutire di continuo. Le era concesso un solo libro, ma non era la
stessa cosa leggere le favole ad alta voce senza sua sorella. Rachele quasi
sempre pretendeva per sé le parti più belle perché era la maggiore. In fondo,
però, Matilde si divertiva un mondo quando faceva la voce grossa per
interpretare i personaggi cattivi: doveva ammettere che la Regina di Cuori le
veniva proprio bene.
«Hai
controllato se la mamma ha chiuso la porta della camera da letto?»
Matilde
si voltò in cerca dello scorcio da cui avrebbe visto la stanza dei genitori.
L’ora del riposo pomeridiano era sacra.
«Mi
sembra di sì!»
Non
potevano ancora andare a giocare in giardino. Fuori faceva molto freddo e la
loro baita era affogata da una coltre di neve intatta. Matilde non vedeva l’ora
di tornare a spaventare Rachele con i grilli che catturava sui fili d’erba.
Una
volta, quando erano più piccole, le aveva addirittura fatto trovare nel letto
una scatola piena di quegli animaletti. Aveva atteso che Rachele sollevasse il
coperchio della cassettina, mentre lei se ne stava rintanata in silenzio
tombale nell’armadio a muro, sbirciando tra le ante schiuse. Quando aveva
scorto la faccia inorridita di sua sorella che fissava il fondo della scatola
era uscita allo scoperto. Non capiva come mai i grilli non eseguissero il suo
ingegnoso piano per spaventarla.
Rachele
poi aveva cominciato a urlare, e lei aveva sentito le lacrime scivolarle lungo
il viso. I grilli erano tutti morti. Non doveva andare così, non voleva certo
che morissero per colpa sua, ma ormai era troppo tardi.
A
quel ricordo Matilde perse un po’ la voglia di tornare a cacciare d’estate i
piccoli insetti salterini. Non le era mai stato chiaro se quelli marroni
fossero maschi e quelli verdi femmine, comunque le piaceva immaginare che fosse
così. Le cavallette no, quelle le facevano proprio schifo e non aveva il
coraggio di toccarle.
«Alice,
vuoi rispondere o no alla Regina di Cuori, che ti taglia per davvero la testa
se non dici niente?» La voce di Rachele la richiamò mentre fissava
sovrappensiero il paesaggio oltre le tende. Matilde trasalì, attraversata da un
brivido.
«Sì…»
E
tornarono alla loro favola.
***
«Matilde!
È pronto, scendi!»
La
voce della mamma riecheggiò nella camera qualche ora dopo, mentre se ne stavano
tranquille, guardando le immagini dei grandi libri di favole.
Erano
intente a scrutarne una del Pifferaio Magico che suonava il suo strumento
seguito dalla scia di topolini. A Matilde non era mai andata molto a genio
quella storia, invece a sua sorella piaceva tanto.
Al
richiamo della mamma, abbandonò per terra il tomo poggiato sulle gambe e si
voltò verso Rachele, solo per incitarla a far presto. Ma sua sorella le fece
segno di andare per prima.
«Vengo
subito,» le bisbigliò.
«Dai,
vieni con me! La cena poi si raffredda e la mamma si arrabbia!» Matilde, nel
frattempo, fu già fuori dalla camera.
«Ti
sei lavata le mani?» domandò Brigitte versando nel piatto di sua figlia la
zuppa di quella sera. Poi sorrise a suo marito Christopher e afferrò anche il
suo piatto.
«Sì
mamma.» Matilde suonò poco convincente.
Brigitte
temeva che da un momento all’altro la sua bambina cominciasse a parlare di
Rachele o la richiamasse a gran voce, ma con immenso sollievo non accadde
ancora. Negli ultimi tempi stava diventando il suo tormento. Si lasciò cadere
sulla sedia sgangherata, rimasta da tempo in attesa delle cure del falegname di
casa. Sospirò, tentando di rilassarsi; augurò “buon appetito” per scrollarsi di
dosso gli occhi fissi su di sé dopo quel cenno di stanchezza.
Brigitte
prese a scrutare con attenzione la piccola, seduta di fronte.
«Ti
piace, tesoro?»
Non
era mai abbastanza riempirsi gli occhi della meraviglia di cui sembrava fatta.
Le
aveva tagliato i capelli. Matilde aveva insistito per la frangia e le stava davvero
bene: incorniciava il viso perfetto punteggiato dalle lentiggini. Quelle le
aveva prese da lei, come in parte il colore dei capelli, ramati. Occhi grandi e
castani, carichi di quell’ingenuità infantile che Brigitte si domandava se
crescendo l’avrebbe mai abbandonata. Sembrava fatta semplicemente in quel modo:
dolce e ingenua.
«Allora,
come stanno le mie donne? Matilde! Non mi hai neanche salutato,» fece notare il
papà.
Le
narici di Brigitte erano solleticate dall’odore di segatura, impregnato com’era
negli abiti di Christopher: aveva una falegnameria. Nella piccola Cadria suo
marito era l’unico a svolgere quel mestiere e riusciva a mantenere la famiglia
più o meno senza difficoltà.
Matilde,
trasalendo per la sua dimenticanza, abbandonò le posate per alzarsi e correre
ad abbracciarlo.
«Ciao
papino!» Si strinse a lui, affondando il viso nel suo ampio torace. Christopher
contraccambiò la stretta, poi le diede qualche colpetto per farla tornare alla
cena.
«Oggi
sei stata piuttosto silenziosa Matitina, cosa hai fatto tutto il pomeriggio?
Hai ancora letto favole?»
Brigitte
si portò il cucchiaio alle labbra che di riflesso si contorsero in
un’espressione afflitta scontrandosi con la zuppa ancora bollente.
«Mamma,
ti sei dimenticata di soffiare!»
La
madre annuì tentando di mandar giù il cibo. Poi sorrise e bevve un sorso
d’acqua fresca.
«Io
e Rachele abbiamo giocato ad Alice Nel Paese delle Meraviglie. Poi a Barbablù e
poi a Raperonzolo!» Matilde subito si coprì la bocca con le mani, parve pentita
di ciò che aveva appena detto.
Ogni
traccia del buon umore di Brigitte, che con fatica aveva cercato di mantenere
quella sera, scomparve, lasciando spazio alla familiare angoscia, costante
delle sue giornate da quando il nome di Rachele balzava fuori dalle labbra di
sua figlia.
Brigitte
scambiò un’occhiata carica di mille interrogativi con suo marito. Erano ormai
numerose le notti in cui i suoi incubi non le lasciavano spazio per riposare.
Di nuovo Eva con i suoi disegni e le sue mani magre, cadaveriche, che si muovevano
spasmodiche su innumerevoli fogli sparpagliati ovunque, in cui non faceva altro
che ritrarre sempre e solo gli stessi soggetti: due bambine, Matilde e quella
che sapeva portare il nome di Rachele. Peccato che non esistesse nessun’altra
bambina in casa sua.
Ormai
una nuova notte era alle porte. Brigitte stava imparando a temere il momento in
cui socchiudeva le palpebre per lasciarsi cullare dal sonno. Non voleva
rivedere Eva, era stata spaventosa in vita, la sua immagine onirica da defunta
era ancora più intollerabile.
Ma
tutto dipendeva da quella Rachele.
Finirono
la cena in un innaturale silenzio.
***
Matilde
corse in camera sua. Sua sorella non era scesa per cena e doveva dirgliene
quattro, l’aveva dovuta coprire tutto il tempo.
Varcò
la soglia della stanza e la trovò dove l’aveva lasciata.
«Ma
mi dici cosa hai fatto? Perché non sei scesa per cenare?» Fissò Rachele, che
non accennò a cambiare espressione. «Per fortuna che mamma e papà non se ne
sono accorti. Non penso che siano arrabbiati con te. Ma io ti ho coperto,
sappilo. Mi devi un favore!»
«Va
bene, quando capiterà, anch’io ti aiuterò. Come ho sempre fatto, sorellina.»
Rachele sorrise tranquilla, non sembrava affatto preoccupata.
«Vogliamo
darci la buonanotte io e la mia principessina?»
Il
papà si presentò sulla soglia della loro cameretta e attese un fragoroso «Sì!»
Matilde
si tuffò sul letto morbido e attese che lui la raggiungesse. Rachele rise,
assistendo alla scena; si scambiarono un’occhiata di intesa.
Il
rito della buonanotte seguì il suo naturale corso: fecero naso-naso,
si abbracciarono e ricordarono l’un l’altra quanto bene si volessero. Poi fu il
turno della mamma, che prima di lasciarla dormire le domandò se si fosse lavata
i denti.
«Sei
arrabbiata?»
«Perché
dovrei? Tesoro mio…»
Matilde
accettò di buon grado la risposta della mamma. Poi vide i genitori dirigersi
fuori dalla camera.
«Mamma,
papà, non date la buonanotte anche a Rachele?»
Rachele
la guardò sgranando gli occhi e Matilde le sorrise, fiera di aver provveduto a
quella dimenticanza dei genitori.
La
mamma aveva sempre quella strana espressione.
«Buonanotte,
tesoro.»
«Buonanotte!»
risposero in coro le sorelle.
Prima
di spegnere l’abat-jour attesero cinque minuti. Giusto il tempo di guardarsi
ancora negli occhi.
***
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E. G. Cormaci
Romana di adozione, vive a Manziana, un grazioso angolo immerso nel verde. Si interessa da sempre di letteratura. Diplomata con specializzazione in scrittura creativa, scrive sceneggiature per il cinema e la TV, tra cui quella per la fiction Io non dimentico. (Canale 5 – anno; 2007) Lavora come consulente editoriale, editor, blogger, correttore di bozze, Ghostwriter e giornalista freelance; scrive articoli su fatti di cronaca. Per il Ciliegio, dirige come blogger la rubrica mensile: “Uscite Succose” da lei ideata, dove vengono recensiti libri, video/intro dei nuovi libri editati dalla casa editrice. Il suo corso di scrittura creativa livello avanzato è stato pubblicato sulla piattaforma di Life Learning
Sulla rubrica “Piacevoli letture”, sempre da lei ideata per la casa editrice Triskell - e Per la rubrica “Straordinarie letture” da lei ideata e diretta per la NUA edizioni, e sulla rubrica “Sognando tra le parole”, sempre da lei ideata, per la casa editrice PuBme. Potete trovare le segnalazioni e le sue recensioni sul blog: “L’angolo della fantasia – letture infinite.
Per Neri Pozza
Rubrica: “ll Nido dei libri”
Recensisce libri su Respiro di Libri Blog, e per Infiniti mondi – scrittori indipendenti di Andrea Zanotti.
Autrice eclettica e creativa con svariate passioni, continua a coltivare quella per la narrativa.
Recapiti:
Potete trovare le segnalazioni, recensioni di
autrici self e no sul suo Blog:
L’angolo della fantasia – letture infinite
https://alit-grazia.blogspot.com/...
Rubrica “Uscite succose” del Ciliegio edizioni, potete consultare il https://piccoletto11lukeletturesuccose.blogspot.com/...
Triskell
https://alitgrazia.blogspot.com/2022/04/triskell-edizioni-blog-langolo-della.html
Rubrica – “Straordinarie Letture”
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Rubrica: “Fantastiche letture”
https://fantasticheletturegenesispublishing.blogspot.com
Orecchio Acerbo edizioni
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Rubrica: “ll Nido dei libri”
Fanucci Editore
Rubrica: “Fantasylibri”
https://fantasylibrifanucci.blogspot.com/2023/03/segnalazioni-uscite-fanucci-editore.html
Rubrica: "Libriinlibertà" Gallucci Editore
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