martedì 26 settembre 2023

Recensione: "LA STRADA VERSO JONESTOWN: JIM JONES E IL TEMPIO DEL POPOLO" AUTORE: JEFF GUINN - Editore: NUA Edizioni -

 





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TITOLO: "LA STRADA VERSO JONESTOWN: JIM JONES E IL TEMPIO DEL POPOLO"

AUTORE: JEFF GUINN

Editore: NUA Edizioni 

 

 


 

 

PAGINE: 635 PAGINE

FORMATO: BROSSURA CON ALETTE A5

PREZZO: 20,00 €

ISBN: 9791281026094

 

Dall’autore di Manson, bestseller del New York Times

Un nuovo saggio TRUE CRIME

 sulla storia completa, accreditata e tragica del predicatore Jim Jones,

 responsabile del massacro di Jonestown,

il più grande omicidio-suicidio della storia americana.

 

"La strada verso Jonestown:

Jim Jones e il Tempio del popolo"

JEFF GUINN




TRAMA

Negli anni Cinquanta, un giovane ministro di Indianapolis di nome Jim

Jones predicava una curiosa miscela di Vangelo e marxismo. La sua congregazione era integrata dal punto di vista razziale e lui era un leader molto apprezzato nel movimento per i diritti civili.

A un certo punto, Jones trasferì la sua chiesa, il Tempio del popolo, nel nord della California. Si impegnò nella politica elettorale e presto divenne un leader di spicco della Bay Area.

In questa avvincente narrazione, Jeff Guinn esamina la vita di Jones, dalle sue relazioni extraconiugali, all'uso di droghe e ai modi in cui esercitava

finte guarigioni ispirate dalla fede, fino alla difficile decisione di trasferire quasi mille dei suoi seguaci in un insediamento nella giungla della Guyana, in Sud America.

La storia completa, accreditata e tragica del predicatore

Jim Jones, responsabile del massacro di Jonestown, il più grande omicidio-suicidio della storia americana.

Guinn fornisce nuovi sorprendenti dettagli sugli eventi che portarono al giorno fatale del novembre 1978, quando più di novecento persone morirono – tra cui quasi trecento neonati e bambini – dopo aver ricevuto l'ordine di ingerire una bevanda al cianuro.

Guinn ha analizzato migliaia di pagine di fascicoli dell'FBI sul caso, compreso il materiale reso disponibile nel corso della sua ricerca. Si è recato nella città natale di Jones, nell'Indiana, dove ha parlato con

persone mai intervistate prima e ha scoperto nuove informazioni dai sopravvissuti. Ha persino visitato il sito di Jonestown con lo stesso

pilota che vi volò il giorno in cui il deputato Leo Ryan fu assassinato per ordine di Jones.

Il libro definitivo su Jim Jones e sugli eventi che hanno portato alla tragedia di Jonestown.

Jeff Guinn è un ex giornalista che ha vinto premi nazionali, regionali e statali per reportage investigativi, articoli e critiche letterarie.

È anche autore di numerosi bestseller di narrativa e saggistica, tra cui, ma non solo: "Go

Down Together: The True Untold Story of Bonnie and Clyde" (finalista all'Edgar Award nel 2010); "The Last Gunfight: The Real Story of the Shootout at the O.K. Corral - and How It Changed the West"; "Manson: The Life and Times of Charles Manson"; e "The Road to Jonestown: Jim Jones e il Peoples Temple".

Jeff Guinn è membro del Texas Institute of Letters e della Texas Literary Hall of Fame. Appare come ospite esperto in documentari e programmi televisivi su una varietà di argomenti. Guinn vive a Fort Worth, Texas.

 

 



Recensione

By

Grazia

 

Il 18 novembre 1978, oltre novecento membri del gruppo soprannominato “Il Tempio del popolo” si suicidarono in massa nella giungla della Guyana. L’autore del massacro, Jim Jones, durante tutta la durata del suicidio continuò a ripetere come la morte non fosse altro che una grande prova per tutti, e che si sarebbero incontrati altrove, in un mondo migliore.

Barresi F. (2006) colloca questo movimento all’interno delle sette religiose criminali, come tipico esempio di una setta che cela dietro un’apparenza lodevole, comportamenti immorali di violenza e corruzione, fino ad arrivare alla follia collettiva.

La storia parte nel 1955 nello stato americano dell’Indiana, quando il Reverendo Jim Jones, a seguito di un’infanzia estremamente solitaria, decise di prendere in affitto una chiesa dove poter diffondere i suoi ideali di religiosità e fratellanza razziale. Iniziò così ad attirare l’attenzione su di sé da parte di persone che erano emarginati, ex carcerati, vittime di razzismo, e nel 1956 decise di inaugurare la sua nuova chiesa denominata “Il Tempio del popolo”, adottando lo stile della guarigione con la fede, con l’obbiettivo di includere quanti più seguaci possibili.

Si presentò fin da subito come un predicatore piacevole disposto ad ascoltare le persone, faceva discorsi su un nuovo mondo da creare in cui non vi erano i problemi legati alla vita quotidiana, affascinando chi voleva dimenticare la realtà sociale di tutti i giorni.

Il clima che si respirava dentro la setta era di assoluta dipendenza e devozione, in quanto aveva privato gli adepti dei loro averi personali, non lasciandogli alcuna scelta di fuga.

A seguito delle accuse di promiscuità sessuale e di attività politiche segrete, nel 1977 decise di spostare il movimento nella giungla della Guyana, fondandovi la nuova comunità di Jonestown.

Ma la situazione iniziò a non essere molto chiara: i contatti con i famigliari venivano stroncati, c’erano guardie armate che facevano il giro del villaggio e le persone non potevano uscire, lavoravano la terra tutto il giorno.

Il 17 novembre 1978 il deputato Leo Joseph Ryan arrivò a Jonestown avendo già sentito da oltre un anno parlare del Tempio del Popolo, e dei racconti delle violenze perpetrate al suo interno.

Fin da subito, infatti, il tono del Deputato fu abbastanza ostile nei riguardi della comunità, ma ciò non giustificò l’uccisione insieme ai suoi accompagnatori mentre prendevano l’aereo che li avrebbe riportati a casa.

Subito dopo l’attacco, il reverendo Jim Jones convocò un’assemblea generale con i suoi seguaci, durante la quale chiese ai membri del movimento di effettuare un suicidio di massa per la gloria del socialismo. La maggior parte dei seguaci, tra cui anche bambini, si suicidarono ingerendo una bevanda aromatizzata con del Flavor-Aid, al sapore di uva, contenente il cianuro.

Tutti gli adepti si misero in fila e uno ad uno bevvero il cocktail mortale, con il suono della voce di Jones che amplificata dai microfoni incitava al sacrificio per poter vivere per sempre nella loro terra promessa. Chi non eseguì l’ordine fu abbattuto a colpi di arma da fuoco, mentre gli ultimi rimasti in vita, tra cui lo stesso Jim Jones e la moglie, si suicidarono con un colpo di revolver.

Il massacro di Jonestown è stato definito come uno dei casi che corrisponde alla definizione di delirio collettivo, propagatosi a causa dell’effetto massa.

Lo psicologo americano Robert Cialdini nel suo libro Le armi della persuasione (1995), fornisce un’interpretazione di come sia riuscito un solo uomo ad indurre oltre novecento persone alla morte, attraverso l’analisi di una delle tecniche di persuasione da lui formulate, la riprova sociale.

La riprova sociale prevede che uno dei mezzi che usiamo per decidere cos’è giusto, è cercare di scoprire che cosa gli altri considerano giusto: siamo portati a valutare il comportamento delle persone che ci circondano, e quando lo riteniamo corretto in base al contesto, di norma tendiamo a imitarlo. Questo principio si presenta facilmente nei casi in cui la situazione è ambigua, poiché è qui che tendiamo a guardare il comportamento altrui e lo prendiamo per buono.

All’interno dei movimenti settari la conformità nel vestire, nel parlare e nei comportamenti, porta l’individuo a credere che solo quello che accade all’interno dell’organizzazione sia vero, e che solo grazie all’imitazione di quello che sostiene il leader si potrà raggiungere la beatificazione.

Una spiegazione che merita attenzione, afferma Cialdini, fu formulata da Louis Jolyon West, psichiatra e specialista nello studio delle sette, che poté osservare la comunità per otto anni prima del suo trasferimento nella Guyana. Secondo quanto da lui stabilito il suicidio non sarebbe mai potuto accadere se l’organizzazione fosse rimasta in California.

Nella giungla al contrario, i membri vivevano totalmente isolati ed estraniati dal resto del mondo, in un paese che non era il loro, fra persone diverse per lingua e costumi.

Il leader ebbe molto chiaro l’impatto che una mossa del genere avrebbe avuto sui suoi seguaci: da un momento all’altro essi si ritrovavano in un luogo sconosciuto nella foresta tropicale, in cui non vi era nulla che si potesse ricollegare alle loro esperienze precedenti.

I membri disorientati trovavano quindi modelli da imitare solo fra gli altri membri della comunità.

Attraverso questa analisi diventa più comprensibile dare una spiegazione alla calma e all’assenza di panico che caratterizzava queste persone in fila per la loro morte: erano stati convinti dalla riprova sociale che il suicidio era il comportamento giusto.

Le ultime parole di Jones furono: “La morte è un milione di volte preferibile al trascorrere altri giorni di questa vita. Se sapeste cosa vi aspetta, sareste contenti di fare l’ultimo passo questa notte.”

Il massacro di Jonestown, fino agli attacchi alle Torri Gemelle, è stato l’evento che ha visto morire il maggior numero di cittadini americani in tempo di pace, per cause diverse da quelle naturali, climatiche o geologiche.

Dott.ssa Jessica Grecchi

Bibliografia

Barresi F., Sette religiose criminali. Dal satanismo criminale ai culti distruttivi, Roma, Edup, 2006.

Cialdini R.B., Le armi della persuasione. Come e perché si finisce col dire di sì. Firenze, Giunti Psychometrics, 2015.

Pellegrino A., Bassi S., Esposito F.P., Indagare l’occulto. Fondamenti di criminologia clinica e giornalismo investigativo applicati all’esoterismo, Milano, Libraio editore, 2019.

Pozzi E., Il carisma malato. Il People’s Temple e il suicidio collettivo di Jonestown. Napoli, Liguori, 1992

 

Il Tempio del popolo (People's Temple) è stato un movimento laicale di volontariato, con connotazioni politiche socialiste e della chiesa dei Discepoli di Cristo.[1] Venne fondato dal predicatore James Warren Jones, e terminato il 18 novembre 1978 con un suicidio-omicidio collettivo. I sopravvissuti del Tempio del Popolo furono 167, tra cui il figlio di Jones, Stephan.

 

Il movimento - che praticava una mescolanza tra gli insegnamenti di Cristo e il comunismo dottrinario stalinista - era stato fondato nel 1955, nello stato americano dell'Indiana, con il nome di Wings of Deliverance ("Ali della liberazione"). Mutato il nome in "Tempio del popolo", nel 1965, in seguito ad accuse di carattere politico mosse a Jones e ai suoi adepti di abusi sessuali, maltrattamenti sui minori e frode fiscale relative alle attività presso Indianapolis,[2] si era trasferito in California con 70 membri (prima a Redwood Valley, presso Ukiah, quindi in una sinagoga abbandonata a Fillmore, quartiere di San Francisco). I membri venivano invitati a vivere in comune, con seguaci raccolti principalmente tra gli emarginati e le minoranze etniche.[3]

Per incrementare il proprio potere, Jim Jones si servì dell'appoggio elettorale dato al Partito Democratico e appoggiò l'elezione a sindaco di San Francisco di George Moscone, eletto nel 1976, di cui il capo del movimento divenne "commissario degli alloggi" (carica equiparabile a quella di un assessore).

Il trasferimento in Guyana e la fondazione di "Jonestown"



 

L'omicidio Ryan e il suicidio di massa

In seguito alle rivendicazioni delle famiglie di alcuni membri, che ritenevano i loro parenti trattenuti al campo contro la loro volontà, fu dato corso a un'indagine che coinvolse il Congresso degli Stati Uniti: il 17 novembre 1978 si recò al Tempio una delegazione guidata dal deputato Leo Ryan, accompagnato da giornalisti e da familiari dei membri del movimento. Al momento della partenza, sulla pista di decollo nella vicina Port Kaituma, il servizio di sicurezza del movimento sparò sui membri della delegazione, uccidendone cinque, tra cui il deputato Leo Ryan.

Jim Jones, venuto a conoscenza dell'attacco, convocò un'assemblea generale, che fu registrata in un nastro, in cui avanzò la richiesta ai membri del movimento di effettuare un "suicidio di massa per la gloria del socialismo". La maggior parte degli adepti si suicidò ingerendo del cianuro diluito in una bevanda aromatizzata con del Flavor Aid al sapore di uva (una bevanda simile al Kool-Aid)[7], mentre pochi altri, tra cui lo stesso Jim Jones e sua moglie, si suicidarono con una revolverata. Chi invece non accettò la decisione fu abbattuto a colpi di arma da fuoco. Complessivamente si contarono 909 morti, tra suicidi, infanticidi e omicidi.




Le testimonianze sull'eccidio

Il livello di fanatismo estremo può forse spiegare l'adesione della comunità al suicidio collettivo, una decisione a cui si associarono anche alcuni adepti non presenti in quel momento a Jonestown. Esistono svariate testimonianze provenienti dai pochi superstiti che riferirono di madri che avvelenarono volontariamente, e talvolta spontaneamente, i propri figli. Inoltre, parrebbe che Jim Jones, nell'ultima drammatica assemblea, non fosse stato nemmeno il primo a proporre un suicidio di massa, idea che circolava già da diversi mesi nella comunità, e che era condivisa da molti degli oratori che parlarono quel giorno.

I sopravvissuti descrivono Jonestown come un misto di prigione e bucolica isola di felicità e di riuscita integrazione razziale. Le diserzioni erano comunque pochissime non solo per la repressione operata contro i disertori, ma perché le persone vivevano in uno stato di mobilitazione permanente in una vita completamente comunitaria, in cui difficilmente sviluppavano il desiderio di andarsene.

Jim Jones, all'anagrafe James Warren Jones (Crete13 maggio 1931 – Jonestown18 novembre 1978), è stato un criminale e predicatore statunitense.

È noto per avere indotto 909 membri della setta da lui fondata - il Tempio del Popolo - tra cui anche bambini e neonati, a uno spaventoso massacro e suicidio di massa a Jonestown e per avere fatto uccidere cinque persone nella vicina pista aerea di atterraggio, tra cui Leo Ryan, un deputato del Congresso degli Stati Uniti.

Jim Jones nacque a Crete, un piccolo villaggio dell'Indiana. Suo padre, James Jones, iscritto al Ku Klux Klan, era tornato dalla prima guerra mondiale con un grave problema al polmone per cui gli fu riconosciuta l'invalidità. L'indigenza della famiglia spinse Jim a frequentare le chiese del villaggio, appassionandosi a improvvisare dei sermoni con gli amici e a bacchettare chi facesse rumore durante il salmo.

Più tardi lasciò Lynn per andare a lavorare come inserviente nell'ospedale "Reid Memorial" a Richmond. Lì conobbe Marceline Baldwin, sua futura moglie, che lo accompagnerà fino alla fine della sua vita. Si trasferì con Marceline a Indianapolis dove fondò la sua prima

 

Alla ricerca di adepti per il movimento denominato con il nome di Wings of Deliverance da lui fondato nel 1955, Jones si spostò continuamente negli Stati Uniti d'America. A MendocinoCalifornia, fondò una cooperativa agricola. Il movimento era stato fondato nel 1955, nello stato dell'Indiana, mutato il nome in Tempio del Popolo nel 1965 si era trasferito in California con 70 membri (prima a Redwood Valley, presso Ukiah, quindi in una sinagoga abbandonata a Fillmore, quartiere di San Francisco). I membri venivano invitati a vivere in comune, con seguaci raccolti principalmente tra gli emarginati e le minoranze etniche. Praticava una mescolanza tra gli insegnamenti di Gesù Cristo e il comunismo dottrinario stalinista.

Nel 1971, si trasferì a San Francisco. La comunità - che si batteva contro la speculazione edilizia e gli sfratti, propugnando una sorta di socialismo cristiano - raccolse numerosi diseredati, soprattutto di colore. Per incrementare il proprio potere, Jim Jones si servì dell'appoggio elettorale dato a George Moscone candidato sindaco di San Francisco nelle elezioni del 1976. Dopo la vittoria di quest'ultimo infatti, Jones riuscì ad entrare nella commissione interna comunale con la carica di "commissario degli alloggi".




Il trasferimento in Guyana, l'omicidio Ryan e la morte

Lo stesso argomento in dettaglio: Leo Ryan e Jonestown (Guyana).

Messo sotto accusa da più parti, Jones si accordò segretamente con il governo della Guyana per ottenere alcuni lotti di terreno nella giungla. Nell'estate del 1977, più di mille persone si trasferirono con un ponte aereo di cargo e voli charter nella nuova "terra promessa" di Jonestown. Jones scelse quel posto perché lo riteneva luogo ideale per pregare e salvarsi da una guerra nucleare.

Nel 1978 il deputato del Congresso Leo Ryan si recò in visita a Jonestown assieme a un gruppo di giornalisti[N 1] per verificare cosa accadesse nella comunità. Durante la sua permanenza, ricevette un biglietto di richiesta d'aiuto e denuncia per le condizioni di schiavitù in seno alla comunità. Le guardie del corpo di Jones scoprirono però il tradimento e uccisero a colpi di mitra il deputato e la sua scorta vicino all'aereo prima del decollo.

Il 18 novembre 1978 il reverendo annunciò alla comunità che "per difendersi dall'invasione del Male" tutti i fedeli del Tempio del Popolo avrebbero dovuto uccidersi e fece distribuire un cocktail di Flavor Aid[N 2] al cianuro. Il reverendo venne trovato morto con un colpo di proiettile alla testa. Attorno a lui giacevano i corpi di 909 persone.

Jones pur predicando una specie di socialismo cristiano, in un certo senso odiava il cristianesimo (in un episodio, gettò una Bibbia chiamandola "libro idolo"). Ma Jones iniziava a dare segni di squilibrio: asseriva infatti di essere in grado di compiere miracoli e le prime voci di molestie sessuali nei confronti di alcuni adepti cominciarono a diffondersi.

I documenti riportano sermoni di stampo socialista, sebbene in altri si conservi invece un fondo religioso cristiano. Nella retorica della setta si notano molti riferimenti positivi a Cristo, mentre vi è una critica al Vecchio Testamento come libro razzista, sessista, imperialista e anti-progressista. La Bibbia, e in particolar modo i suoi primi libri, sono considerati responsabili della non completa realizzazione della felicità umana e un ostacolo allo sviluppo del cristianesimo e del socialismo.

 

Il 18 novembre 1978 alcuni residenti della setta "Tempio del popolo" assassinarono il deputato Leo Ryan e altre quattro persone su una pista d'atterraggio presso Port Kaituma, nella zona nordoccidentale della Guyana.



La sera dello st JEFF GUINN

esso giorno, ad alcune miglia di distanza, nel loro insediamento nella giungla in Jonestown (Guyana) un insediamento creato per un progetto avviato dalla setta per la costituzione di una comune agricola, il leader Jim Jones radunò gli oltre 900 seguaci che ingerirono, sia volontariamente che sotto costrizione, una miscela di cianuro di potassio e tranquillanti disciolti in una bevanda alla frutta.[1]

Ai neonati veniva spruzzato in bocca la miscela letale, ai bambini per iniezione.

 

 



Considerazioni personali

 

Crudo e veritiero, il libro di JEFF GUINN

Ci conduce nei meandri di una mente umana dissociata e crudele, da far venire i brividi, ma che consiglio di leggere ai forti di stomaco.

Guinn con questo libro/verità ci riporta al lontanissimo episodio della strage, dove perirono più di novecento persone, di cui trecento erano solo bambini.

Scritto con senso critico ma attenendosi a fatti accaduti realmente, l’autore ci conduce e ci informa di un eccidio avvenuto in Jonestown (Guyana) come lui sa raccontare, senza peli sulla lingua, diretto sebbe alcuni passaggi mi siano sembrati orribili e osceni, la storia va raccontata affinché i posteri sappiano cosa avveniva e cosa avviene nella mente di uomini senza scrupoli come lo fu Jim Jones, libertino e falso predicatore, che nascondeva la sua indole criminale da dittatore sotto la veste talare.

Complimenti all’autore, che ha saputo trasporre un tema come questo fatto di cronaca nel migliore dei modi.

 

 

Voto cinque stelle

















BUONA LETTURA






ALLA PROSSIMA




















E. G. Cormaci 

Romana di adozione, si interessa da sempre di letteratura. Diplomata con specializzazione in scrittura creativa, scrive sceneggiature per il cinema e la TV, tra cui quella per la fiction Io non dimentico. (Canale 5 – anno; 2007) Lavora come consulente editoriale, editor, blogger, correttore di bozze, Ghostwriter e giornalista freelance; scrive articoli su fatti di cronaca. Per il Ciliegio, dirige come blogger la rubrica mensile: "Uscite Succose" da lei ideata, dove vengono recensiti libri, video/intro dei nuovi libri editati dalla casa editrice. Il suo corso di scrittura creativa livello avanzato è stato pubblicato sulla piattaforma di Life Learning

 Sulla rubrica "Piacevoli letture", sempre da lei ideata per la casa editrice Triskell - e Per la rubrica "Straordinarie letture" da lei ideata e diretta per la NUA edizioni, e sulla rubrica "Sognando tra le parole", sempre da lei ideata, per la casa editrice PuBme.  Per Fazi editore, Rubrica: "Libri in volo". Potete trovare le segnalazioni e le sue recensioni sul blog: "L’angolo della fantasia – letture infinite".


Esperienze formative:

Editor, consulente editoriale, Ghostwriter, correttore di bozze lettore e recensore – Case editrici con cui collabora:

il Ciliegio edizioni; Triskell; NUA; PUBME; Genesis Publishing; Orecchio Acerbo; Neri Pozza; Fanucci editore; Gallucci; Blueberry Edizioni; LoveTribu; Astoria edizioni, Fazi editore.

 

Conoscenze tecniche:

Word; Excel; editor video; programmi di correzione: Word. Fresh Paint; Adobe Acrobat; Adobe digital editions 4.5; OneDrive;

Openshot video Editor, Open office; Paint 3D; Canva; PowerPoint.

 


CONOSCENZE PROFESSIONALIDiploma di editor e correttore bozze con Firstmaster – anno 2018/2021


Servizi editoriali offerti:

Editing a vari livelli

Editing leggero;

Editing complesso;

Editing strutturale;

Proofreading;

Editing formale o stilistico;

Editing contenutistico;

Valutazione manoscritti;

Servizio Ghostwriter;

Consulenza editoriale;

Pubblicità dei libri sui vari canali social e

Sul blog "Letture Infinite";

Programma e organizza interviste scritte all’autore,

che vengono postate sul blog e sui suoi profili social;

Esperienza trentennale in campo editoriale.



CAPACITÀ E COMPETENZE RELAZIONALI E ORGANIZZATIVE

Ha lavorato a stretto contatto con altre persone, in ambiente multiculturale, occupando posti in cui la comunicazione è importante e in situazioni in cui è essenziale lavorare in squadra – tenendo corsi di cinematografia, scrittura creativa, filosofia e criminologia - "Gabriella Ferri" di Roma, presso vari Istituti scolastici tra cui la Gianelli di Roma e l’Associazione umanitaria "Tracce". Ha collaborato con lo scrittore Carlo A. Martigli e Castelvecchi editore per il progetto di scrittura di una antologia di genere horror. Organizza e programma interviste scritte per gli autori che in seguito posta sul suo blog e sui suoi profili social.


CONOSCENZE LINGUISTICHE: Inglese (buono), Spagnolo - livello base, Francese - scolastico


CONOSCENZE PROFESSIONALI: 

Diploma di editor e correttore bozze con Firstmaster – anno 2018/2021

Diploma di maturità: Educatore sociale per l’infanzia e tecnico dei servizi socio sanitari (78/100.) Sibilla Aleramo Roma. 2013/2018 (In presenza - cinque anni di inglese relativo alle materie scolastiche studiate: psicologia, metodologia, filosofia, pedagogia, filosofia, igiene e sanità, malattie relative alle disabilità, diritto ed economia aziendale, matematica e scienze.)

Attestato 5° livello: Corso Inglese Intermedio scuola Borsi Roma Insegnante Anna Ferretti.

Corso di traduzione editoriale dall’inglese all’italiano, con La Matita Rossa – (anno – 2019) “Attestato”

Master Accademia (AISF) in criminologia con la criminologa Roberta Bruzzone, indirizzo: Examiner Forensic di studi in psicologia criminale investigativa. 2014/17. (In presenza)

Qualifica Professionale di Forensic Examiner 84/100. Maggio 2017. 

(In Presenza)

Esperto in Scienze Forensi. Criminologia Investigativa e criminal Profiling.

Tirocinio formativo: ‘Indagine su fascicolo di Cold case’

R.A.S.E.T. - Qualifica in: Formazione Ricerca e Sviluppo -Training Course: EVIDENCE COLLECTION - Crime Scene Investigation Techniques and Strategies Training Course. (marzo 2017 In presenza)

Educatrice per l’infanzia, ha svolto attività di volontariato presso l’associazione umanitaria "Tracce" lavorando a stretto contatto con le problematiche sociali di ragazzi, bambini e anziani.

Ha insegnato scrittura creativa di primo e secondo livello al centro culturale “Gabriella Ferri” di Roma e presso vari Istituti scolastici tra cui la Gianelli di Roma, i cui ricavati sono serviti per ampliare le biblioteche scolastiche e sostenere i rispettivi centri culturali.

Il suo videocorso di scrittura creativa "Il genio della creatività" di livello avanzato è stato pubblicato sulla piattaforma Life Learning.

Corso della durata trimestrale in criminologia investigativa alla Upter con il professor Luca Marrone (Lumnsa. In presenza) Corso BES e DSA e di psicologia (attestati.)

 

 

Per Neri Pozza

Rubrica: "Il Nido dei libri"

 sulla Rubrica: "Libri a fior di pelle" per la Collana: LoveTribu

Recensisce libri su Respiro di Libri Blog, e per Infiniti mondi – scrittori indipendenti di Andrea Zanotti.

Si occupa di pubblicizzare attraverso il suo blog, libri, case

 editrici, autori e blog dove vengono postate recensioni,

 segnalazioni e quant’altro riguardi il mondo editoriale.

Autrice eclettica e creativa con svariate passioni, continua a

 coltivare quella per la narrativa con successo, ha infatti già

 all’attivo la pubblicazione di molti testi e diversi romanzi.

Si dedica alla scrittura creativa, sceneggiatura ed educatrice per l’infanzia, continuando a coltivare la sua passione per la lettura, la scrittura creativa e Storytelling, collaborando con diverse case editrici. Autrice/sceneggiatrice dello sceneggiato televisivo: “Io non dimentico”, andato in onda su Canale cinque. (anno 2007) Ha svolto attività di volontariato presso l’associazione umanitaria “Tracce” lavorando a stretto contatto con le problematiche sociali di ragazzi, bambini e anziani.


Romanzi editati:

 

L’ombra del peccato: genere romance pubblicato

dalla casa editrice Pubme - Litteraly romance.

Nel 2022, con la casa editrice il Ciliegio è uscito il primo romanzo fantasy per ragazzi "Mosè il guerriero divino", la storia biblica di Mosè, rivisitata.

Alit e lo spirito dei sogni – fantasy - il Ciliegio edizioni 2008

Esalogia.

È autrice di Ninna Nanna della Luna, edita su Filastrocche.it

Scrive filastrocche per bambini per il sito: Filastrocche.it

Ha ancora tanti manoscritti nel cassetto per essere pubblicati

 

Recapiti autrice:

 

 

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Recensione: TITOLO: PER LA BRUGHIERA - AUTRICE: MARTINA TOZZI - editore: NUA 2023

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